Kasko o della nova poesia: “Ognuno ha i suoi tempi. Poi si muore.”

“Ognuno ha i suoi tempi. Poi si muore.”
(KASKO, testo inedito)

Nome d’arte, KASKO; età, circa quaranta; vive al
momento ad Avigliana (To); tra le altre cose anche
poeta (autore nel 2010 di “Saluto il passo lui sa
dove si trova” Albatros/Mursia). Esponente di un
movimento che non esiste, la “nova poesia”.

Ha l’abitudine di scrivere, ma anche di leggersi,
accompagnato da una chitarra & da un basso elettrico;
ha presentato i suoi testi in svariati luoghi, tra cui il
Salone del Libro (nel 2010) e sempre a Torino da
Amantes e al Klec Blazna; vorrebbe far “declamare” le
sue composizioni da persone di fiducia, non leggerle in
prima persona; snobba Facebook e si tiene lontano da
certi lidi; dubbioso sull’utilità della poesia video-registrata;
ha pronto uno smilzo libretto di 30 inediti (forse di
più) che potrebbe uscire in qualsiasi momento (da ora
all’infinito).

Ho recensito il suo primo e unico libro nel giugno
del 2010 con queste parole (perdonate l’autocitazione):

– Ho letto “Saluto il pazzo lui sa dove si trova”
tra un capolinea e l’altro di un bus cittadino.
Sono scivolato nel mondo di Kasko. A testa bassa.
Il suo linguaggio, tra l’incantato e l’incazzato,
incuriosisce. Niente di nuovo. Ma c’è sincerità.
Persino chiarezza. Qualità preziose per il nostro,
che ha il coraggio di scrivere: “voglio diventare
vegetariano/perché i cavoli non hanno gli occhi”.
Il mondo di Kasko, educatore, musicoterapista,
batterista underground. Presto vegetariano. –

Giulio Tedeschi, Torino, 24 giugno 2015, ore 14.45

kasko