Il “decesso” della scena indipendente?

In questi giorni circola una lettera aperta dove si ipotizza un prossimo “decesso” dell’area della musica indipendente ed emergente. Ne riportiamo un passaggio: “Nell’indifferenza generale sta chiudendo tutta la filiera dell’innovazione e dello scouting della nuova musica italiana, una gravissima perdita culturale per il nostro paese”. Pensiamo che l’appello (chiaramente diretto alle istituzioni), sia banale ed estraneo alla tradizione dello scouting, che per sua natura non deve subire “protezione” ma muoversi liberamente per svilupparsi con le sue forze e non per compiacere il “potere” in vista di ipotetiche facilitazioni. Scouting e’ fondamentalmente intuizione e “rischio” e non un volgare allevamento di “artisti” irreggimentati, mancanti dell’essenziale spirito creativo e degni al massimo di gareggiare (ed eventualmente vincere) un talent televisivo.

A dispetto delle interessate miopie, siamo convinti che la scena supererà brillantemente questo complesso momento storico, continuando in futuro a svilupparsi, a crescere e a supportare nuovi talenti. Crediamo che la stessa ultra decennale esperienza collegata alla Toast Records sia la dimostrazione tangibile che la ricerca, lucida e costante possa produrre, forse non quel tipo di business che alcuni ricercano, ma sicuramente cultura e alla fin fine, buona musica.